Il caso Contrada (fra Stato e Cosa Nostra) di Felice Cavallaro. Il processo appena concluso in primo grado con la condanna del funzionario di polizia per complicità con la mafia, costituisce uno spunto per una articolata riflessione sul tema più controverso del caso italiano: “la questione giustizia”. L’opera prende in esame solo un segmento del processo: i primi sette mesi impegnati dai pubblici ministeri per illustrare l’accusa con il contributo dei sette maggiori pentiti. Il volume si chiude quando comincia l’esame dei testi a difesa di Contrada. La sua figura (prima in servizio alla questura di Palermo, poi all’Alto commissariato antimafia e al Sisde) viene appena sfiorata per approfondire invece l’analisi del tema della prova in un processo penale. | |
L’intrigo. La vicenda Contrada (di Enzo Battaglia). Il libro cerca di mettere in risalto le contraddizioni, le insufficienze probatorie e, in qualche caso, la mancanza di accuratezza, di puntigliosità e precisione nello svolgere le indagini che, in un’inchiesta dirompente per gli apparati investigativi italiani, come quella su Contrada, erano necessarie. | |
Condannato a difendersi (di Angelo Vecchio). Un uomo che si difende dinanzi alla difficoltà è destinato a svanire per sempre anche al ricordo dei propri figli. Chi reagisce, invece, stimola gli altri ad aiutarlo, a vivere la sua stessa tragedia e chissà che insieme non finiscano per vincere. Se si perde la “guerra” resta la consolazione di avere combattuto, di averci almeno provato. Col tempo di quell’uomo parleranno bene anche i vincitori credo. | |
Ultimo incarico: CRIMINALE! (di Andrea Tornielli. Un grande poliziotto nella tempesta, avvolto nella nuvola dei sospetti, oggetto di gravissime accuse da parte di sette pentiti, al centro di una storia intricata ed intricante, di un giallo fatto di misteri. L’accusa lo vuole in galera, ma lui si difende con fermezza ed in questo libro racconta la sua verità. | |
Lettere di un condannato. Storie esemplari di ingiustizia italiana (di Lino Jannuzzi). Da anni il giornalista conduce una battaglia civile contro gli abusi della magistratura e per la difesa dei diritti degli imputati. I suoi ‘tazebao’, come manifesti esposti nella pubblica piazza, sono uno straordinario strumento di informazione e di denuncia politica, un mezzo attraverso il quale migliaia di lettori vengono aggiornati ogni settimana sullo stato dei grandi processi di mafia (dal caso di Enzo Tortora a quelli del senatore Andreotti e dell’ex dirigente del Sisde Bruno Contrada), sull’uso dei pentiti che negli ultimi anni li ha caratterizzati, e in generale sullo scontro in atto fra classe politica e magistratura. In questo libro è raccolta e presentata una scelta dei più recenti scritti del giornalista. | |
La mia prigione. Storia vera di un poliziotto a Palermo (con Letizia Leviti). È la vigilia di Natale del 1992 quando Bruno Contrada, dirigente del Sisde con alle spalle una lunga carriera in Polizia, viene arrestato a Palermo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Al termine di una complessa vicenda giudiziaria sarà condannato a scontare dieci anni di reclusione. Da allora Contrada non ha mai smesso di proclamare la sua innocenza portando avanti una tenace battaglia. Nato dall’incontro con la giornalista Letizia Leviti, questo libro raccoglie il racconto dei fatti, i ricordi, le considerazioni, le previsioni di un uomo che nell’arco della vita ha conosciuto la mafia e i mafiosi, la politica e i politici, la magistratura e i magistrati. E ha conosciuto il carcere. Ripercorrendo decenni di storia d’Italia – dal suo arrivo a Palermo nel 1962 a oggi – Contrada affronta tutti i risvolti, anche i più oscuri, della sua storia: le accuse dei pentiti, i rapporti con Falcone e Borsellino, il suo presunto coinvolgimento nella strage di via d’Amelio, la trattativa stato-mafia. A completare il quadro, un documento inedito: un’informativa sulla situazione della mafia a Palermo e provincia che Contrada stilò nel 1982 all’indomani dell’omicidio La Torre, in cui per primo faceva riferimento all’esistenza della cosiddetta “zona grigia”. Risultato di un profondo travaglio morale, il libro si compone di tante risposte, ma genera altrettante inquietanti domande. |