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Testimonianza: Gaspare Mutolo – Prefetto Ferdinando Masone

Riportiamo, affinché tutti i lettori possano fare un confronto, la testimonianza del “pentito”Gaspare Mutolo, nato a Palermo il 5/3/1940 e quella del Prefetto Ferdinando Masone, nato a Pesto Sannita il 6/4/1936.

Udienza del 21/4/1995

MASONE FERDINANDO

ESAME DELLA DIFESA

Presidente:
“Prefetto dia le generalità”

Pref. Masone:
“Ferdinando Masone nato a Pesto Sannita il 6/4/1936”

Avv. Milio:
“Signor Prefetto che incarico attualmente svolge?”

Pref. Masone:
“Quello di Capo della Polizia dal 1/9/1994.”

Avv. Milio:
“Signor Prefetto Lei ha diretto la squadra mobile di Roma?”

Pref. Masone:
“ Si, ho diretto la Squadra mobile di Roma dal 1973 all’ottobre 1979.”

Avv. Milio:
“Lei è stato Questore di Roma ?”

Pref. Masone:
“Si, dal 10/08/1991 fino al 31/08/1994”

Avv. Milio:
“Lei conosce il dott.Contrada?”

Pref. Masone:
“Si che lo conosco.
Noi abbiamo fatto una carriera parallela, mentre Bruno Contrada era alla squadra mobile di Palermo e poi alla Criminalpool, io ero il capo dalla Squadra mobile di Roma.
Con il dott.Contrada io ho avuto dei rapporti normali.
Il rapporto professionale però si tramuta in amicizia quando c’è stima reciproca.
Nel periodo in cui a Palermo era Questore Domenico Migliorini,Contrada veniva spesso a trovarmi a Roma.”

Avv. Milio:
“Il dott.Contrada ha diretto la Squadra mobile dal 1973 al 1976.
Poi ha diretto fino al 1981 il centro Criminalpool di Palermo, con un ulteriore periodo di reggenza della Squadra mobile, dopo la morte del dott. Giorgio Boris Giuliano.
Dal 1973 al 1981 Lei ha avuto rapporti di lavoro con il dott.Contrada.”

Pref. Masone:
“Si, quando qualcosa accadeva tra Palermo e Roma,reciprocamente ci telefonavamo e ci scambiavamo idee, inoltre tutte le indagini che avvenivano su Palermo avevano come oggetto personaggi coinvolti in un contesto mafioso.”

Avv. Milio:
“Io le chiedo di dire se ha notato mai un certo comportamento anomalo del dott.Contrada o di un raffrenamento delle indagini”

Pref. Masone:
“No, Assolutamente. Abbiamo sempre lavorato con l’unico intendimento di raggiungere risultati positivi.”

Avv. Milio:
“Quindi Lei ha constatato la massima correttezza da parte del dott. Contrada.”

Pref. Masone:
“Certo certo ! ! Contrada nei rapporti che ho avuto con lui è stato sempre molto corretto,assolutamente mai si sono avuti sospetti di collusione del dott.Contrada con ambienti mafiosi.
Il dott. Migliorini,Questore prima di Palermo e poi di Roma aveva grandissima stima del dott. Contrada.Ricordo che il dott. Migliorini che stimava molto Bruno Contrada,voleva mettere Contrada al mio posto di dirigenza della Squadra mobile di Roma,ma Contrada non volle venire a Roma proprio perché c’ero io e ritenne giusto che fossi io a continuare a guidare la Squadra mobile di Roma.
Il comportamento di Contrada,insomma,gli fa onore.
Contrada querelò il giornale l’Espresso per accuse calunniose contro di lui.E,in questa circostanza,fece visita a tutti noi colleghi che lo conoscevamo e stimavamo,per dirci che aveva querelato l’articolista che lo calunniava.
Contrada non mi ha mai chiesto intercessioni o raccomandazioni ne per persone provenienti da ambienti mafiosi ne per persone provenienti da ambienti di qualsiasi tipo. Né,nessuno mi ha mai riferito sospetti sul dott.Contrada. Nemmeno il dott. Falcone,né durante i nostri rapporti professionali a Palermo,né a Roma quando il dott. Giovanni Falcone ed io siamo diventati amici.
Anche il Prefetto Parisi,mio predecessore come Capo della Polizia,ha parlato del dott.Contrada sempre in termini positivi.
Anche il dott.De Francesco,questore di Roma,mi ha parlato del dott.Contrada sempre in termini positivi.
Io,inoltre,quando il dott.Contrada era al SISDE,con il mio ufficio ho fatto importanti operazioni partite da segnalazioni del SISDE.
Assolutamente il dott.Contrada non era né corrotto né corruttibile !”


Mutolo Gaspare nato a Palermo il 5/3/1940.

Udienza del 7/6/1994

ESAME DELLA DIFESA

Avv. Milio:
“Quanti omicidi ha fatto?”

Mutolo:
“ Ma guardi io tra gli omicidi di strangolamenti ho fatto più di 30 omicidi tra il 1973 e il 1976,poi tra l’anno 1981-82.
Nei momenti di libertà ammazzavo mafiosi, non mafiosi, giovani che rubavano, qualcuno che risultava confidente della polizia come un certo Felice Guglielmo che fu ucciso perché si temeva che rivelasse alla polizia l’indirizzo di Rosario Riccobono.
Noi, i confidenti delle forze dell’ordine di solito li uccidiamo.”

Avv. Milio:
“Senta lei per quanti di questi 30 omicidi commessi ha riportato condanna?”

Mutolo:
“Non ho riportato condanna perché non abbiamo mai fatto processi… .
Non so quando si faranno questi processi…..
Ho fatto una serie di omicidi….
Si faranno i processi prossimamente…..
Tanto io simulavo la pazzia.
Infatti sono stato fisso dal 1969 al 1973 al manicomio Barcellona Pozzodigotto.
Durante il maxiprocesso nel giugno 1982 ho simulato la pazzia quando capivo che le cose mi potevano finire male.
Allora sono stato mandato al Manicomio di Aversa poi a Montelupo Fiorentino, dove però i periti mi hanno considerato simulatore.
Quando poi mi hanno dato la semi libertà venivo ogni 15 giorni a Palermo o …..ogni 8 giorni…..
Ma tanto questi giorni io non li posso contare…
Venivo a Palermo e facevo tutto quello che potevo fare… .”