ESPOSTO DA ME PRESENTATO IL 27 MARZO 2007 ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CALTANISSETTA –
Il 7 febbraio 2008 il quotidiano “Il Messaggero” ha riportato la seguente notizia:
” Borsellino, svolta sulla scomparsa dell’agenda: indagato un ufficiale dei carabinieri
PALERMO (6 febbraio) – Svolta nell’indagine della procura di Caltanissetta sulla scomparsa dell’agenda del giudice Paolo Borsellino, sparita dalla borsa del magistrato il giorno del suo assassinio, il 19 luglio del 1992. Il gip Ottavio Sferlazza ha ordinato ai pm l’iscrizione nel registro degli indagati del tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli. L’ufficiale, che all’epoca aveva il grado di capitano e che oggi insegna alla scuola allievi ufficiali a Roma, deve rispondere di furto aggravato dall’avere agevolato la mafia. Il fascicolo relativo alla scomparsa dell’agenda, da cui secondo i familiari e i colleghi Borsellino non si separava mai, era rimasto per anni a carico di ignoti.
Il militare compare in molte immagini di repertorio, negli istanti successivi la strage di via d’Amelio, con in mano la valigetta del magistrato. La borsa di cuoio venne ritrovata nella macchina distrutta dall’esplosione dopo alcune ore: dentro, però, non c’era più l’agenda. Il diario su cui Paolo Borsellino segnava fatti, riflessioni e appuntamenti dei mesi che hanno preceduto la strage, è tra i fatti al centro della indagine sui cosiddetti mandanti occulti dell’omicidio aperta dalla procura nissena. Secondo gli investigatori proprio nelle pagine scritte da Borsellino potrebbe essere indicata la verità sull’attentato.
Nelle riprese tv – che hanno poi determinato i principali sospetti degli investigatori – si vede Arcangioli allontanarsi velocemente dal luogo della strage con la borsa e andare, verso la fine di via d’Amelio, in una direzione, che secondo i magistrati, non sarebbe giustificata né dalla presenza di soggetti istituzionali, né da motivi investigativi. Il dubbio è che l’ufficiale si sia recato in un punto preciso per consegnare l’agenda a qualcuno. La certezza è che quando la valigetta è ricomparsa nell’auto il diario non c’era più.
Arcangioli è stato inizialmente indagato per false informazioni al pm. Poi il gip, a luglio e a novembre, in seguito a due distinte richieste di archiviazione dell’inchiesta sulla sottrazione del documento, presentate dalla procura, aveva ordinato nuove indagini. La scorsa settimana Sferlazza ha imposto ai pubblici ministeri della dda l’iscrizione di Arcangioli per furto aggravato. L’accusa esclude l’imputazione di false informazioni al pm, ipotizzabile solo a carico dei testimoni. La procura ha notificato al militare l’avviso di conclusioni delle indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio.”
A questo punto ritengo necessario si sappia che in data 27 marzo 2007 ho presentato un esposto, corredato di tutti gli allegati, alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, nel quale lamentavo come nei miei confronti un’occulta regia aveva cercato di presentarmi quale responsabile o corresponsabile, o comunque coinvolto nelle stragi.
“Forse” dalla lettura del mio esposto si potrà trarre la ragione ed il perché di quanto accadutomi!
Bruno Contrada
26 febbraio 2008
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